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Immagine del redattoreDr. Carlo Rando

Dimensioni del pene - trattamento a Milano


Anche se nella media talvolta le dimensioni sono un problema  da risolvere
Le dimensioni del pene possono essere un problema

Le dimensioni del pene sono una preoccupazione comune per molti uomini, per quanto nel 95% dei casi sono dimensioni che possono consentire una adeguata gestione della sessualità.


Le dimensioni del pene del restante 5% sono o decisamente limitate (i cosiddetti minidotati) o decisamente marcate (i cosiddetti superdotati).

Il riferimento è sempre il valore medio della popolazione o meglio della etnia di appartenenza; nell’uomo ci sono significative differenze tra etnie e popolazioni, anche se l’attuale rimescolamento sta attenuando la differenza tra le medie.


Fermo restando che le dimensioni del pene sono geneticamente determinate, oggi è ben noto che possono agire diversi fattori sia nella vita fetale, sia nell’infanzia, sia nella pubertà che possono influenzare negativamente o positivamente lo sviluppo del pene, con il risultato di avere le dimensioni del pene differenti da quelle attese.


Raramente gli uomini si lamentano di essere superdotati, anche se talvolta una dimensione consistente può generare non pochi problemi gestionali, che tuttavia in generale sono facilmente risolvibili apprendendo una buona gestione sessuale.


Con buona frequenza gli uomini si lamentano delle dimensioni del pene minori, ancorché nell’intervallo medio e soprattutto quando sono sensibilmente minori della media o sono al limite inferiore della media.


Voler incrementare le dimensioni del pene è comunque sempre un legittimo desiderio e deve essere un trattamento svolto in sicurezza e con le utili procedure gestite da un andrologo esperto della questione.

L’errore che va sempre evitato è quello dell’autoterapia, troppo spesso suggerita da discutibili prodotti reperibili in rete e troppo spesso da terapie che promettono l’impossibile.


Un buon andrologo deve saper inquadrare con l’ascolto prima e la valutazione oggettiva poi lo stato del paziente, così da guidarlo o alla accettazione delle sue dimensioni del pene o eventualmente nel trattamento di incremento delle dimensioni del pene.

In ogni caso la premessa indispensabile è data dalla completa ed adeguata valutazione dello stato genitale e generale dell’organismo perché in presenza di aspetti di squilibrio prima di tutto vanno risolti questi e poi si potrà procedere al trattamento delle dimensioni del pene per incrementarle.

Esistono alcune soluzioni chirurgiche quali la plastica dei corpi cavernosi (inserzione di impianti di derma o di vene, ad altissimo rischio), l’inserimento di protesi sottocutanee (Penuma®, la più recente non disponibile in Europa), la sezione del legamento sospensore del pene.


Esistono alcune soluzioni farmaco-meccaniche che agiscono stimolando la naturale risposta di incremento alla cauta e persistente tensione meccanica applicata ad un tessuto associata ad uno stimolo locale con ormoni e/o citochine. Sono trattamenti che hanno buona sicurezza e che richiedono un tempo relativamente lungo (mai meno di 6-8 mesi) per incrementi del 15%-20% che sono poi molto stabili; Questi trattamenti della dimensioni del pene sono ripetibili dopo adeguato intervallo di riposo.


Solo ai fini dell’incremento del volume si può impiantare: l’acido jaluronico stabilizzato, ma che va rinnovato ogni 6 mesi; il grasso estratto dal corpo del paziente, più persistente, ma che può dare luogo alla formazione di noduli reattivi.


Sempre l’andrologo deve saper gestire le difficoltà del paziente, deve saperlo comprendere e supportarlo anche nell’apprendimento della gestione sessuale, talvolta con l’aiuto dello psicologo.


Per la valutazione clinica complessiva e delle dimensioni del pene e per la terapia è possibile rivolgersi allo studio del Prof. Dr. Carlo Rando, in viale Monza a Milano.

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